Inizia una nuova serie di incontri che riguarda le figure
femminili nella storia, donne di grande valore culturale, politico,
sociale, artistico a cui la società non ha riservato un percorso di
vita e di affermazione facile, anzi in molti casi gli ostacoli sono
stati forti ed a volte con epilogo tragico.
IL MONITORE DI ANNE
inizia il 5 dicembre e si occupa della figura femminile
Eleonora de Fonseca Pimentel
A cura di
Anna Giordano
In collaborazione
Anna Maria Torre
L’arte senza donne
Gennaro Malzone
Eleonora e le altre
Letture di
Biancarosa Di Ruocco
Sabato 5 dicembre 2015 ore 17,30
Sala Dragut
Via G.B.Riccio n.4 Torchiara (SA)
ARCHIVIO DELLA FOTOGRAFIA MEDITERRANEA
CILENTO DOMANI ARTE E CULTURA MEDITERRANEA
Eleonora de Fonseca Pimentel(Roma 1752-Napoli1799) Letterata, giornalista e
patriota, è tra i maggiori protagonisti della straordinaria avventura
politica ed umana della Repubblica napoletana del 1799. Era ammirata
per la sua facilità nel comporre versi italiani e latini e per la
conoscenza di molte lingue. Entrò nell’Accademia dei Filaleti e poi in quella
dell’Arcadia, fu in relazione con il Metastasio e compose sonetti, cantate,
epitalami, ecc.
Allo scoppio della rivoluzione francese, la corte borbonica
interruppe la politica di riforme, ed Eleonora, aderendo alle idee
repubblicane, entrò in relazione con massoni e giacobini, aveva una totale
dedizione ai principi di libertà e di democrazia. Proclamata la Repubblica
partenopea, la Fonseca declamò il suo *Inno alla libertà* e, nei cinque
mesi in cui durò il governo repubblicano, ne diresse il giornale ufficiale,
il «Monitore Napoletano», osando denunciare soprusi e angherie,
sforzandosi, ma con poco risultato, di rendere popolare il nuovo regime tra
i ceti inferiori. Caduta la Repubblica, le truppe sanfediste riconquistarono
Napoli ed Eleonora fu arrestata e condannata con giudizio
sommario all’ esilio perpetuo; ma poi deferita alla giunta di stato, fu
condannata a morte il 17 agosto del 1799. Tre giorni dopo salì coraggiosamente il
patibolo in piazza Mercato.
Dicono gli storici che sul palco recitò un frammento di Virgilio:
Forsan et haecolimmeminissejuvabit «Forse un giorno gioverà ricordare tutto questo».